Capitolo 7 MINNO E LA STORIA DI
CRETA
Minno
era un antico re del mare. Era un veggente ed un filosofo, e aveva dato
delle leggi ai Cretesi. Era nato a Lindaoord, e dopo tutti i suoi
vagabondaggi ebbe la felicità di morire a Lindahelm. Dalle Scritture di
Minno: Se i nostri vicini hanno un pezzo di terra o l'acqua che sarebbe
vantaggioso per noi possedere, giustamente dovremmo offrirci di
comprarlo. Se rifiutano di venderlo, noi
dobbiamo lasciarglielo tenere. Questo è il Tex
di Frya, e sarebbe ingiusto agire
al contrario di esso. Se chiunque dei nostri vicini litiga e
lotta per qualsiasi questione tranne che per la terra, e
richiedono il nostro arbitrato, il nostro atteggiamento migliore
sarà di declinare l’invito; ma se insistono, deve essere fatto
onorevolmente e con giustizia. Se uno
qualunque viene e dice, io sono in guerra, e tu mi devi aiutare; o un
altro viene e dice, mio figlio è giovane ed incompetente, e io sono
vecchio, così desidero che tu sia il suo tutore, ed assumere la
direzione della mia proprietà finché non è maggiorenne, è giusto
rifiutare per non entrare nelle dispute di fatti altrui che esulano dai
nostri liberi costumi. Quando un commerciante straniero viene ai mercati
aperti a Wyringen ed a Almanland, se truffa, deve essere immediatamente
multato, e reso pubblico dalle ancelle in ogni parte il paese. Se
dovesse ritornare, nessuno deve trattare con lui. Deve riandarsene come
è venuto. Quando i commercianti sono scelti per andare nei centri
commerciali, o navigare con le flotte, devono essere ben conosciuti e di
buona reputazione con le ancelle. Se, comunque, un uomo cattivo fosse
scelto per caso e dovesse tentare di ingannare, gli altri sono obbligati
a rimuoverlo. Se uno si fosse dovuto affidare a un imbroglione, e questo
fosse scoperto, il colpevole deve essere bandito dalla terra affinché
il nostro nome sia ovunque tenuto in onore. Se fossimo maltrattati in un
mercato straniero, sia questo distante o vicino, dobbiamo attaccarli
immediatamente; nonostante noi desideriamo essere in pace, non dobbiamo
lasciare che i nostri vicini ci sottovalutano o pensino che abbiamo
paura. Se uno dovesse essere così malvagio da commettere furti,
assassini, incendi dolosi, ratti, o qualunque altro genere di crimine,
in uno stato vicino, e le nostre persone desiderassero infliggergli una
punizione, il colpevole sarà messo a morte alla presenza dell'offeso,
affinché nessuna guerra possa insorgere, e l’innocente soffrire per
il colpevole. Può essere naturalmente permesso che l'offeso risparmi la
sua vita e dimentichi la vendetta. Se il colpevole fosse un re, un
Grevetman, o una persona importante, non dobbiamo soprassedere alla sua
colpa, perciò deve essere punito. Se porta a sua scusante il nome
onorevole dei suoi antenati, i suoi parenti non lo appoggeranno più,
questo perchè ogni uomo possa sorvegliare la condotta di un suo
parente. Queste regole sono fatte per le persone arrabbiate: Se un uomo
in uno stato di passione o fuori di mente rompe un arto ad un altro o
strappa un occhio o un dente, deve pagare qualunque cosa che l'uomo
ferito richiede. Se non può pagare, deve soffrire la stessa lesione che
ha inflitto all'altro. Se rifiuta, deve appellarsi alla madre cittadina,
di essere inviato a lavorare nelle miniere di ferro o stagno finché ha
espiato il suo crimine sotto la legge generale. Se un uomo è così
malvagio da uccidere un Frisone, deve essere messo a morte; ma la madre
cittadina può intervenire così, prima che sia messo a morte, può
mandarlo alle miniere di stagno per tutta la vita. Se il prigioniero può
provare con dei propri testimoni che la morte è stata accidentale, può
essere rimesso in libertà; ma se succede una seconda volta, deve andare
alle miniere di stagno, per evitare qualsiasi odio inopportuno o
vendetta. Queste sono le regole riguardanti i Bastardi: Se un uomo da
fuoco alla casa di un altro, non è un Frisone, è un bastardo. Se è
preso sul fatto, deve essere lanciato nel fuoco; e dovunque possa
fuggire non sarà mai sicuro dalla vendetta della giustizia. Nessun vero
Frisone parlerà male degli errori dei suoi vicini. Qualunque uomo si
ferisca, senza far danno agli altri, deve essere giudice di se; ma se
diventa così cattivo che è pericoloso per gli altri, deve essere
isolato. Se per non essere isolato un uomo accusa un altro a sua volta,
deve essere condannato alla gogna nel mercato, e inviato fuori paese, ma
non alle miniere di stagno, perché anche lì un calunniatore è temuto.
Se un uomo dimostra di essere un traditore insegnando ai nemici i
sentieri che conducono ai nostri rifugi, o glieli insegnasse di notte,
deve essere un discendente di Finda; e quindi bruciato. I marinai devono
portare sua madre e tutti i suoi parenti in un'isola deserta, e lì
disperdere le sue ceneri, affinché nessun erba velenosa possa nascere
da loro. Le ancelle devono maledire il suo nome in tutti i posti,
affinché nessun bambino possa essere chiamato con il suo nome, ed
essere poi ripudiato dai suoi antenati. Nella mia gioventù ho spesso
brontolato per la severità delle leggi, ma successivamente ho imparato
a ringraziare Frya per il suo Tex ed i nostri antenati per le leggi che
su esso hanno stabilito. Wr-Alda o Alvader mi ha dato molti anni, e ho
viaggiato sopra molte terre e molti mari, e dopo tutto quello che ho
visto, sono convinto che siamo i soli scelti da Alvader ad avere le
leggi. Il popolo di Lydia non può fare leggi né le obbedisce, sono
troppo stupidi ed incivili. Molti sono come Finda. Sono abbastanza
intelligenti, ma sono troppo avidi, altezzosi, falsi, immorali, e
sanguinari. Il rospo fuori dall'acqua salta, ma può camminare soltanto
lentamente. La rana piange " Lavoro, lavoro"; ma non può fare
niente se non saltare e si rende ridicola. Il corvo piange
"Risparmia, risparmia"; ma ruba e spreca tutto quello che
entra nel suo becco. Le genti di Finda sono proprio come questi. Dicono
che è una bella cosa fare leggi buone, ed ognuno desidera fare
regolamenti contro la cattiva condotta, ma non desiderano sottomettersi
a questi. Chiunque siano i corvi più astuti sopra gli altri, e tentino
di sottometterli, alla fin c’è sempre un altro che viene e lo porta
via dal suo posatoio. La parola “Eva ” è troppo sacra per l'uso
comune, quindi gli uomini hanno imparato a dire “Evin.” “Eva”
significa quel sentimento che è impiantato nel seno di ogni uomo
affinché possa sapere ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, e da
quello essere in grado di giudicare le proprie azioni e quelle degli
altri; cioè, se è stato buono e giustamente allevato. “Eva’ ha
anche un altro significato; cioè, calma, liscia come l'acqua che non è
increspata da un soffio di
vento. Se l'acqua è agitata diventa disturbato, irregolare, ma ha la
tendenza di ritornare sempre alla sua condizione di calma. Questa è la
sua natura, proprio come l'inclinazione verso la giustizia e la libertà
esiste nei figli di Frya. Deriviamo questa disposizione dallo spirito di
nostro padre Wr-Alda, che parla fortemente nei figli di Frya, e rimarrà
eternamente così. L'eternità è un altro simbolo di Wr-Alda, che
rimane sempre giusto ed immutabile. Eterno e inalterabile sono i segni
della saggezza e della rettitudine, che devono essere ricercati da tutte
le persone pie, e devono essere posseduti da tutti i giudici. Se,
quindi, si desidera fare leggi e regolamenti che rimarranno permanenti,
questi devono essere uguali per tutti gli uomini. I giudici devono
pronunciare le loro decisioni secondo queste leggi. Se un crimine è
commesso e rispetto al quale nessuna legge è stata fatta, sarà
chiamata un‘assemblea generale delle persone, dove il giudizio sarà
conformemente pronunciato nell’ispirazione dello spirito di Wr-Alda.
Se agiamo così, il nostro giudizio sarà sempre nel giusto. Se invece
di fare il giusto, gli uomini si
affideranno all'ingiustizia, sorgeranno liti e differenze fra le persone
e gli stati, fino a far scoppiare guerre civili e, tutto sarà immerso
nella confusione e distrutto; O persone stupide! mentre vi ferite
l'un l'altro le genti dispettose di Finda con i loro falsi sacerdoti
sono venute ed attaccano i vostri porti, incantano le vostre figlie,
corrompono le vostre morali e alla fine impongono i vincoli di schiavitù
sopra il collo di ogni Cittadino. Quando venni via da Athenia con i miei
discepoli, arrivammo ad un'isola chiamata dal mio equipaggio Kreta, a
causa dei pianti che gli abitanti alzarono al nostro arrivo. Quando
videro realmente che non eravamo venuti fare la guerra, si
tranquillizzarono, tanto che finalmente fummo in grado di comprare un
approdo ed un pezzo di terra scambiandolo per una barca ed alcuni
utensili di ferro. Dopo poco tempo che ci eravamo stabiliti là,
scoprirono che non avevamo schiavi, furono molto stupiti; e quando
spiegammo loro che avevamo delle leggi che stabilivano l’uguaglianza
fra tutti, desiderarono averne di eguali; essi si erano
insediati appena prima che la terra intera fosse nella
confusione. I sacerdoti ed i principi dichiararono che avevamo istigato
i loro soggetti alla rivolta, e le persone si appellarono a noi per
aiuto e protezione. Quando i principi videro che stavano per perdere il
loro regno, dettero la libertà alle loro genti, e vennero da me per
stabilire un codice di leggi. Le persone, comunque, non ebbero nessuna
libertà, ed i principi rimasero sempre dei padroni, agendo secondo il
loro proprio piacere. Quando questa tempesta fu passata, iniziarono a
seminare delle discordie fra di noi. Dicevano al mio popolo che chiedevo
il loro aiuto per rimanere per Re. Una volta trovai il veleno nel mio
cibo. Così quando una nave tornò indietro a Flyland, affrontai
tranquillamente la mia partenza. Partendo solo, con le mie avventure,
quindi, concluderò questa storia dicendo che non dobbiamo avere niente
a che fare con la gente di Finda, dovunque possa essere, perché sono
pieni di falsi trucchi, come altrettanto deve essere temuto il loro
dolce vino col veleno mortale. Le leggi di Minno per Creta: Questi sono
i Tre Principi su cui queste leggi sono Fondate:
Ognuno sa che gli occorre il necessario per vivere, e se non lo
ottiene non sa come continuare a vivere. Tutti gli uomini hanno il
desiderio naturale di avere bambini, e se non sono soddisfati sono
consapevoli che da questo ne può provenire del male. Ogni uomo conosce
il desiderio di vivere libero e tranquillo, e sa che anche gli altri
desiderano la stessa cosa. Per ottenere questo, sono stabilite queste
leggi e regolamenti. Le genti di Finda hanno anche loro leggi e
regolamenti, ma questi non sono fatti secondo ciò che è giusto, ma
soltanto per il vantaggio di sacerdoti e principi, quindi i loro stati
sono pieni di controversie e assassini. Se un uomo qualsiasi cade in uno
stato di indigenza, il suo caso deve essere portato prima al cospetto
dalle ancelle, perché un Frisone di alto lignaggio non può portarlo da
sé. Se un uomo diventa povero perché non lavora, deve essere mandato fuori del paese, perché il vigliacco e il pigro sono penosi
e indisponenti, quindi ci si deve sbarazzare di loro. Ogni giovane
dovrebbe cercare una sposa ed essere sposato al suo venticinquesimo
anno. Se un giovane non è sposato a venticinque anni, deve uscire
dalla sua casa, e gli uomini più giovani lo devono evitare. Se
non si sposerà, deve essere dichiarato morto, e lasciare il paese, in
modo da non dare offesa. Se un uomo è impotente, deve dichiarare
apertamente che nessuno ha niente da temere da lui, poi può venire o
andare dove preferisce. Dopo che uno ha commesso qualsiasi atto di
incontinenza, deve fuggire lontano; se non lo fa, può essere offerto
alla vendetta di quelli che ha offeso, e nessuno lo può aiutare.
Chiunque commette un furto
lo dovrà rifondere per il triplo. Per una seconda offesa che commette
sarà inviato alle miniere di stagno. La persona derubata lo può
perdonare se sarà soddisfatta, ma per una terza offesa nessuno lo
proteggerà. |