La loro origine è certa, ma la geografia che rappresentano non poteva essere conosciuta dai  loro autori se non copiata da mappe precedenti ed appartenenti ad una civiltà antica, ma tecnologicamente avanzata magari capace di osservazioni e rilevamenti aerofotografici, il tema dominante è la precisione inconsueta e la fondamentale  presenza dell'Antartide, in maniera talvolta evidentissima ed in altre opinabile, ma pur sempre scomoda.       

          

        con la loro origine, retaggio dalle profondità del tempo riescono a farci pensare...

             ORONTEUS  FINAEUS  

 

 

Nato: il 20 dicembre 1494 a Briançon,  Francia

  Morto: l’ 8 agosto 1555 a Parigi,  Francia

 

                           Oroteus Finaeus , ebbe la sua educazione e completò i  suoi studi a Parigi, ottenendo una laurea in medicina presso il College de Navarre nel 1522. nel 1518 passò un periodo di tempo in prigione prima di completare la laurea, e poi di nuovo in prigione per un certo periodo del 1524. Se lavorò su una meridiana mentre era in prigione è incerto , ma certamente costruì nel 1521 una meridiana d’avorio che ancora esiste. Come molti matematici del suo tempo Finaeus era un esperto di fortificazioni. Lavorò infatti alla fortificazione di Milano. Fu nominato alla cattedra di matematica nel College Royal a Parigi nel 1531 dove rimase fino alla morte. Finaeus scrisse di strumenti astronomici e di astronomia , suggerendo che le eclissi di luna potrebbero essere usate per determinare la longitudine del luogo.

 Inventò una proiezione di mappa e, circa nel 1519 produsse una mappa del mondo usando questa proiezione. Produsse anche una mappa della Francia nel 1525 e su di un’altra mappa del mondo che produsse nel 1531 apparve per la prima volta il nome di “Terra Australia”. Finaeus,scrisse  anche su aritmetica e geometria.

         PIRI  RE'IS

 

 

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E' stato un navigatore ed un abile cartografo arabo. Alcune delle informazioni inserite nelle sue carte costituiscono materiale apparentemente sconosciuto nella sua epoca. Si suppone che disponesse di fonti o documentazioni oggi non note.Il 9 novembre 1929, il direttore dei musei nazionali turchi, Halil Etem Eldem scoprì, facendo l' inventario di quanto era conservato nel famoso Topkapi, l' antico palazzo imperiale di Istambul adibito a museo, un frammento di una carta geografica della Terra con 24 iscrizioni, redatte in turco, una delle quali precisa l' identità dell' autore: "Questa carta è stata disegnata da Piri Re'is Ibn Aji Mehmed, nipote di Kemal Re'is, a Gelibolu (Gallipoli) nel mese di Moharrem dell' anno 919 (tra il 9 marzo ed il 7 aprile 1513)".  Il personaggio citato, letteralmente, come "Piri, ammiraglio, figlio del pellegrino Mehmed" è più conosciuto col nome di Piri Re’is. Discendente da una famiglia di navigatori turchi, fu nominato ammiraglio dopo aver partecipato alle battaglie di Modon e di Lepanto e poi elevato al rango di comandante in capo della marina egiziana.

Come è possibile osservare nell'immagine elaborata sovrapponendo (in scala con spagna, portogallo e africa) l'immagine attuale e la riproduzione di Piri è possibile verificare la rilevante concordanza nella costa settentrionale del nord america e nella costa del sud america . Assai imprecisa appare invece la zona relativa all'america centrale. La cosa è significativa perché parte rilevante di queste coste erano ancora non cartografate e, nella mappa di Piri, risultano anche indicate alcune "città" (presumibilmente insediamenti abitativi, nel numero di dodici) posizionate nelle zone interne delle americhe (allora sicuramente sconosciute)

Considerato erroneamente un pirata da alcuni storici europei, l 'ammiraglio Re’is era, in realtà, un navigatore ed un condottiero colto ed intelligente. Conoscendo e parlando perfettamente il greco, lo spagnolo, il portoghese e l' italiano, ebbe la possibilità di consultare, nel loro insieme, le mappe esistenti a quell' epoca. Potè così stendere, operando una sintesi di tutte le conoscenze geografiche del suo tempo, due carte del mondo, una nel 1513 (quella che ci interessa), l' altra nel 1528. conosciuto dai navigatori del suo paese per il "Kitabi Bahriye" (Il libro della marina), un volume di memorie che è un vero e proprio trattato sulla navigazione nelle acque del Mediterraneo, comprendente 207 carte disegnate dallo stesso Piri Re’is. Trattando diversi argomenti, il "Kitabi Bahriye" stabilisce la verità storica sull' avventura di Colombo, dicendoci come il navigatore genovese non abbia scoperto l' America, ma l' abbia solo riscoperta, conoscendone già l' esistenza prima di esservi stato e dirigendovisi a colpo sicuro. Tanto è confermato da una lettera di Bartolomeo, fratello di Cristoforo. Ma dove attinse quest' ultimo queste nozioni? Da un documento databile ai tempi di Alessandro Magno, asserisce l' ammiraglio turco, annoverando tra coloro che approdarono al di là dell' Atlantico i Vichinghi, San Brandano, il portoghese Nicolas Giuvan, Antonio il Genovese ed altri ancora.Che cosa intendeva Piri Re’is per "carte disegnate ai tempi di Alessandro"? Con tale espressione voleva indicare mappe stese da contemporanei del grande conquistatore o si riferiva a quelle di Alessandria, conservate nella più famosa biblioteca del mondo antico e forse miracolosamente scampate all' incendio ordinato da Giulio Cesare?  

continua in calce

       particolari della carta animali ed uomini..

            

Se i casi di Oronteus Finaeus e Piri Re’is sono sbalorditivi, non sono certo gli unici nella storia della cartografia

            MAPPA DI  GIORGIO CALOPODIO

 

 

 
l’emisfero meridionale rappresentato nella carta del geografo cretese Giorgio Calopodio (1537) l’ Antartide è disegnata con grande precisione.

 

 

MAPPA DI GERARDO KREMER 1606

     

     Questa mappa come le successive hanno identificato l'Antartide ma sono più  opinabili

 

                  MAPPA DI S. MUNSTER 1540

    

     MAPPA  DI GIACOMO GASTALDI 1556

      

              MAPPA DI BAZ-DOURADO 1571     

        

               MAPPA DI  MERCATORE 1569    

     

                   .......ANCORA  PIRI  RE'IS

        Approfondimento

 

 

Nessun cartografo dell' antichità, da Eratostene (275?-194 a.c.) a Claudio Tolomeo (II secolo d.C.), a Marino di Tiro (pure del II secolo), a Pomponio Mela (I secolo), ha rappresentato, nei lavori che ci sono pervenuti, l' America e l' Antartide. Invece una prima occhiata alla carta a colori di Piri re’is, realizzata su una pelle di gazzella di 85x 60 centimetri, permette di constatare che essa comprende le coste occidentali dell' Africa e dell' Europa, da Capo Palmas a Brest, comprese le isole nell' Atlantico Settentrionale e certe dell' Atlantico Meridionale, Cuba e le isole dei Caraibi, la costa atlantica dell' America Meridionale, da Capo Frio su a nord, fino all' Amazzonia, e l' isola di Maracà, due isole misteriose e sconosciute, una delle quali è chiamata Antilla, mentre l' altra si estende in una zona in cui, ai giorni nostri, esistono solo i piccolissimi isolotti rocciosi di Saint-Pierre e Saint-Paul, una parte della catena delle Ande, la costa orientale inferiore dell' America del Sud, da Bahia Blanca a Capo Horn, le isole Shetland meridionali, le isole Falkland, una parte del continente antartico, tra cui la Terra della Regina Maud. Aggiungiamo che, tra le numerose illustrazioni e miniature che ornano questa carta, sono riprodotti un lama ed un puma nella parte raffigurante l' America Meridionale. A titolo d' esempio, si può dire che cartografi a lui contemporanei, come Jean Severs o Lopa Hamem, confondevano ancora l' America Settentrionale con quella Centrale, o davano l' immagine di una terra ben diversa da quella che conosciamo. In più, bisognerà aspettare le spedizioni dei Conquistadores per venire a conoscenza dell' esistenza delle Ande, dei puma e dei lama.

Per una serie di circostanze, nel 1956 la carta attirò l' attenzione di studiosi liberi da preconcetti. Offerta da un ufficiale della Marina Turca all' Ufficio Idrografico della Marina statunitense, una copia fu trasmessa ad un valente cartografo, M. Walters, che la passò ad un suo amico etnografo appassionato di cartografia antica, il capitano Arlington H. Mallery. Quest' ultimo aveva cominciato da parecchi anni a dedicarsi allo studio della carte dell' America Settentrionale e della Groenlandia disegnate dai Vichinghi. Esaminata la mappa, osservò immediatamente che la sua parte meridionale rappresentava isole e baie della costa antartica ora nascoste dai ghiacci, e fu il primo ad affermare che qualcuno doveva aver fato tali rilievi anteriormente alla comparsa dei ghiacci stessi, quindi n un periodo in cui l 'Antartide era ancora accessibile all' uomo e le sue risorse ancora sfruttabili: questo giustificava l 'interesse per le terre australi, accesosi almeno seimila anni prima. Avremo occasione di tornare in seguito sul complesso problema della datazione precisa. . Nelle carte dell' ammiraglio turco vi sono delle imprecisioni, ma sono ovvie e dimostrano come Piri Re’is si sia basato su antiche mappe ottime e su altre meno buone perchè risultanti dalla copiatura errata di certi dettagli da documenti anteriori. Con il passare del tempo, infatti, i portolani (carte nautiche) si fanno sempre più approssimativi: essi servivano ultimamente ai marinai solo per consentire loro di andare da un porto all' altro (di qui il nome) senza il rischio di sbagliarsi troppo.

Quanto a Piri Re’is, ecco alcuni esempi. Il Rio delle Amazzoni è disegnato due volte: la seconda volta l' ammiraglio rappresenta in modo del tutto corretto l' isola di Marajo, scoperta solo nel 1543. Mancano 900 miglia di costa tra Capo Frio e Bahia Blanca, ma le Falkland (scoperte nel1592) sono perfettamente riprodotte. Non si vede sulla mappa lo stretto di Drake, che separa Capo Horn dal continente antartico, ma vi figurano le isole Shetland dell' emisfero meridionale. E dell' Antartide sono facilmente visibili la Penisola di Palmer, la Terra della Regina Maud e numerosi picchi montagnosi sub glaciali al largo delle coste, identificati come tali dalla spedizione antartica norvegese-svedese-britannica nel 1954. Curioso è il fatto che l 'ammiraglio abbia disegnato solo a metà l' isola di Cuba, rappresentandone la parte occidentale sotto forma di un insieme di isolotti. Ma il professor Hapgood ha chiarito il mistero: tale parte era, in tempi remoti del tutto sommersa. Ecco quindi un altro elemento che viene a testimoniare l 'età plurimillenaria di alcuni frammenti usati dal cartografo turco.

Come detto in precedenza, tra gli interrogativi posti dalla mappa di Piri Re’is c' è quello di una misteriosa isola di notevoli dimensioni situata nell' Atlantico, dove oggi si levano gli isolotti di Saint-Pierre e Saint-Paul, chiamata "Antilla". Hapgood ritiene trattarsi di una riproduzione "artificiale" della favolosa Atlantide, ma altri sono propensi a credere ad una rappresentazione più o meno fedele dell' ultimo lembo di terra rimasto emerso dopo la sommersione del continente (o meglio, del vasto arcipelago) scomparso negli abissi oltre diecimila anni fa. Era dunque una civiltà brillante, dotata d 'importanti mezzi tecnici. Le carte sopravvissute alla scomparsa di questa civiltà possono essere benissimo andate a finire nella biblioteca di Alessandria d' Egitto ed in quella di Cartagine, entrambe distrutte poi da incendi. I Fenici ed i geografi di Alessandria usarono quindi questo materiale, tramandandolo poi con i modesti mezzi dell' epoca e rifinendo male il lavoro. I portolani che ne risultarono sono disseminati in tutto il mondo. Non può dunque sorprendere il fatto che Piri Re’is, Cristoforo Colombo ed altri siano giunti in possesso di documenti tanto preziosi".

 

 

 

 

 

traduzione delle scritte sulla mappa numerate in rosso ( prima foto)

1) C'è un tipo di tintura rossa chiamata vakami, che alle prime non vedi, in quanto appare a distanza....le montagne contengono ricchi minerali....Ci sono alcune delle pecore che hanno una lana sericea.

2) Questa regione è abitata .L'intera popolazione gira nuda.

3) Questa regione è conosciuta come provincia di Antilia. E' dalla parte dove il sole tramonta. Dicono che ci sono quattro generi di pappagalli, bianchi, rossi, verdi e neri. La gente mangia la carne dei pappagalli ed i loro copricapo  sono fatti interamente di penne di pappagallo. C'è una pietra lì. Sembra "Paragone" nero (si riferisce alla basanite, usata in gioielleria come pietra per testare oro e argento). La gente la usa invece dell'ossidiana. E' estremamente dura....(illeggibile) jPe ha visto questa pietra

4) Questa mappa è stata disegnata da Piri Ibn Haji Mehmed , conosciuto come nipote di Kemal Re'is, in Gallipoli, nel mese di muharrem dell'anno 919 (circa tra il 9 marzo ed il 7 aprile del 1513.).

5) Questa sezione dice come queste coste ed anche queste isole furono scoperte.

Queste coste sono chiamate le rive di Antilia. Vennero scoperte nell'anno 896 del calendario arabo. Viene riportato infatti che un infedele genovese, il suo nome Colombo, è stato colui che ha scoperto questi posti. Peraltro un libro cadde nelle mani del suddetto Colombo, e si è detto in questo libro che alla fine del mare occidentale (atlantico), sul lato occidentale, c'erano coste ed isole e tutti i generi di metalli ed anche pietre preziose. Il suddetto , avendo studiato molto questo libro, spiegò queste materie uno per uno a tutti i grandi di Genova e disse: "Avanti, datemi due navi e lasciatemi andare a scoprire questi posti." Loro gli risposero:" O inutile uomo, come può un fine o un limite essere trovato nel mare occidentale? I suoi vapori sono pieni di oscurità". Il sopra citato Colombo vide che nessun aiuto gli sarebbe venuto dai genovesi , decise altrimenti, ed andò dal re di Spagna, spiegandogli tutto. Anch’egli spagnoli risposero come i genovesi. In breve Colombo si fermò presso di loro per molto tempo e finalmente il Re di Spagna gli diede due navi, le equipaggiò e disse:" O Colombo, se succede come dici, ti faremo kapudan (ammiraglio) di quelle terre". Detto questo spedì Colombo nel mare occidentale. Il defunto Gazi Kemal aveva una schiavo spagnolo e questo schiavo raccontò a Kemal Re’is di essere stato tre volte in quelle terre con Colombo. Raccontò:" dapprima abbiamo raggiunto lo stretto di Gibilterra, quindi da lì dritto a sud e ad ovest attraverso....(illeggibile). Andati dritti per quattro migliaia di miglia abbiamo visto un isola di fronte a noi, ma gradualmente le onde divennero meno spumeggianti, il mare si calmò e la Stella Polare - i marinai sui loro compassi ancora la chiamano stella - a poco a poco si velò e divenne invisibile , e disse anche che le stelle in quelle regioni non sono le stesse di qui. Sono disposte in modo diverso. Si ancorarono all'isola che avevano visto prima. La popolazione dell'isola venne e tirò loro delle frecce. Le punte delle frecce erano fatte di ossa di pesce e l'intera popolazione girava nuda ed anche....(illeggibile). Vedendo che non potevano sbarcare sull'isola girarono sull'altro lato dell'isola e videro un battello. Vedendoli il battello fuggì e loro (la gente sul battello) scapparono via sull'isola. Loro (gli spagnoli) catturarono il battello e videro che dentro c'erano resti (carne) umani. Succedeva che questa gente erano di una nazione che viaggiava da isola ad isola cacciando uomini e mangiandoli. Dicono che Colombo vide ancora un'altra isola, si avvicinarono e videro che sull'isola c'erano grandi serpenti. Evitarono di scendere sull'isola e restarono lì diciassette giorni. La gente di quest'isola vide che nessun danno veniva loro dagli spagnoli, catturarono del pesce e lo portarono agli spagnoli nei loro piccoli battelli (filika). Loro (gli spagnoli) furono compiaciuti e regalarono a quelli delle perline di vetro.Sembra che lui (Colombo) avesse letto nel libro (quello famoso di cui si dice Colombo fosse in possesso.) che in quella regione le perline di vetro erano molto apprezzate. Vedendo le perline la popolazione portò ancora più pesce. Questi (gli spagnoli) davano loro sempre le perline di vetro. Un giorno videro dell'oro intorno al braccio di una donna, presero l'oro scambiandolo con perline. Dissero loro che se portavano ancora oro avrebbero dato in cambio perline di vetro (dicono). Quelli andarono e portarono molto oro. Pare che in quelle montagne ci fossero miniere d'oro. Un giorno, ancora, videro delle perle tra le mani di una persona. Allora fecero lo stesso, diedero perline di vetro e molte perle furono portate loro. Le perle venivano trovate sulle spiagge di quest'isola, in un posto profondo uno o due braccia. Ed ancora, caricate le loro navi con legname (da costruzione/pregiato.) e portando dietro due nativi entro l'anno furono dal re di Spagna. Ma il suddetto Colombo, non conoscendo la lingua di questi popoli, commerciava a segni e dopo questo viaggio il Re di Spagna spedì preti e orzo, insegnò ai nativi a seminare e raccogliere e li convertì alla sua religione. Loro non avevano religione alcuna. Camminavano nudi e giacevano come animali. Ora queste regioni sono aperte a tutti e sono diventate famose. I nomi che segnano i posti sulle precitate isole e coste vennero dati da Colombo, che questi posti possano essere conosciuti da loro. Ed anche, Colombo era un grande astronomo. Le coste e le isole su questa mappa sono tratte dalla mappa di Colombo.

6) Questa sezione spiega come questa mappa è stata disegnata. In questo secolo non esiste mappa come questa in mano ad alcuno. La mano di questo povero uomo l 'ha disegnata ed ora è finita. Da circa venti carte e Mappa Mundi - carte disegnate ai tempi di Alessandro, Signore dei Due Corni, (si riferisce in apparenza ad Alessandro Magno,.) che mostrano gli abitati quarti del mondo; gli arabi chiamano queste mappe Jaferiye - da otto Jaferiye di questo tipo ed una mappa arabica dell'Indo (Hind), Sind e Cina, geometricamente disegnata,ed anche dalla mappa disegnata da Colombo nella regione occidentale, io ho tratto questa. Riducendo tutte queste mappe ad una scala questa forma finale si è compiuta. Così questa presente mappa è corretta ed affidabile per i sette mari come le mappe di queste nostre nazioni sono considerate corrette ed affidabili dai naviganti.

7) è stato raccontato da un infedele portoghese che in questo luogo notte e giorno sono al loro momento più corto di due ore ed al loro momento più lungo di ventidue ore. Ma il giorno è molto caldo e nella notte c'è molta rugiada.

8) Sulla strada della provincia delle Indie(Hind) un battello portoghese incontrò un vento contrario (soffiante) dalla costa. Il vento dalla costa.....(illeggibile) quello (il battello). Dopo essere stato spinti a sud da una tempesta loro videro una costa di fronte a loro e si diressero verso essa.... (illeggibile). Videro che quei posti presentavano buoni ancoraggi. Gettarono l'ancora ed andarono a terra nelle barche. Videro gente camminare, tutta nuda. Ma questa tirò loro delle frecce, con le punte d'osso di pesce. Restarono lì otto giorni.Commerciarono con quella gente a segni. Questa barca vide quelle terre e scrisse su di esse....La suddetta barca , senza andare alle Indie, ritornò in Portogallo, dove, dopo l'arrivo, diede informazioni....Loro descrissero le coste in dettaglio....Loro le hanno scoperte.

9) E in queste terre sembra ci siano mostri con pelo bianco di questa fatta ed anche buoi con sei corna. Gli infedeli portoghesi l' hanno scritto nelle loro mappe. Questa terra è deserta (o incolta). Tutto è in rovina e si dice che ci siano enormi serpenti. Per questa ragione i Portoghesi non scesero su queste coste e si dice anche che siano molto calde.

10) intraducibile

11) e questi quattro battelli sono portoghesi. Ho riportato la loro forma. Hanno viaggiato dalla terra occidentale fino alla punta dell'Abissinia (Habesc) al fine di raggiungere l'India. Loro hanno detto verso Calice. La distanza attraverso questo golfo è di 42000 miglia.

12) ....su questa costa c'è una torre....è nondimeno....in questo clima oro....prendendo una fune.....si dice loro misurarono (NOTA il fatto che manchi metà di ciascuna linea di scrittura sembra una prova del taglio della mappa in due parti).

13) E un kuke (tipo di battello, si riferisce alla "cocca".) genovese proveniente dalle Fiandre venne preso da una tempesta. Spinto dalla tempesta arrivò in queste isole ed in questo modo esse furono scoperte.

14) Si dice che in tempi antichi un prete di nome Sanvolrandan (Santo Brandano.) viaggiò per i sette mari, così dicono. Il suddetto sbarcò su questo pesce. Loro pensarono che fosse terra ferma ed accesero un fuoco su di esso , ma quando il dorso del pesce cominciò a bruciare questo si immerse nel mare, loro si reimbarcarono sui loro battelli e scapparono sulla nave. Questo evento non è raccontato dagli infedeli portoghesi. E' preso da un antico mappamondo.(Mappae Mundi)

15) A queste isole loro diedero il nome di "Undizi Vergine". Che vuol dire Le Undici Vergini.

16) E questa isola loro la chiamano Isola di Antilia. Ci sono mostri e pappagalli e molto legno da costruzione. Non è abitata.

17) Questa barca è stata guidata presso queste coste da una tempesta e rimase dove cadde....Il suo nome (del comandante.) era Nicola Di Giuvan (di Giovanni). Su questa mappa è scritto che questi fiumi possono essere visti avere per gran parte oro (nei loro letti). Quando l'acqua andò via, loro raccolsero molto oro (polvere) dalla sabbia. Su questa mappa....

18) Questa è la barca dal Portogallo che incontrò una tempesta e venne su questa terra. I dettagli sono scritti all'angolo della mappa (NOTA: vedi n.8))

19) Gli infedeli portoghesi non andarono a ovest di qui. Tutto questo lato appartiene interamente alla Spagna. Loro hanno fatto un accordo che una (linea) di duemila miglia, al lato occidentale dello Stretto di Gibilterra debba essere preso come confine. I portoghesi non oltrepassano questo lato, ma il lato dell'India e la parte sud appartiene ai Portoghesi.

20) E questa caravella avendo incontrato una tempesta fu guidata su questa isola. Il suo nome (del comandante.) era Nicola Giuvan. Ed in quest'isola c'è molto bestiame con un corno. Per questa ragione loro chiamarono quest'isola "Isla de Vacca", che significa isola del bestiame.

21) l'ammiraglio di questa caravella è detto Messir Anton il genovese, ma è cresciuto in Portogallo. Un giorno la sopra menzionata caravella incontrò una tempesta e fu gettata su quest'isola. Lui trovò lì molto zenzero ed ha scritto su queste isole.

22) Questo mare è chiamato mare Occidentale, ma i marinai francesi lo chiamano Mare de Espagna. Che significa mare di Spagna. Fino ad ora era conosciuto con questo nome, ma Colombo , che ha aperto questo mare e reso conosciute queste isole, ed anche i Portoghesi, infedeli che hanno aperto (la strada.) fino alla regione dell'india (Hind) , hanno deciso, di comune accordo, di dare a questo mare un nuovo nome. Lo hanno chiamato Ovo Sano (Oceano), che suona come uovo. Prima di questo si pensava che questo mare non avesse fine o limite, che dall'altro lato vi fosse oscurità. Ora loro hanno visto che questo mare è circondato da coste, perché è come un lago, e l' hanno chiamato Ovo Sano.

23) In questo luogo c'è bestiame con un corno ed anche mostri di questa fatta.

24) Questi mostri sono lunghi sette spanne. tra i loro occhi c'è la distanza di una spanna. Ma sono anime innocue (non pericolose).

Un nome balza alla mente ATLANTIDE  è questa la civiltà del retaggio ? Sono loro i primi cartografi? A queste domande è solo l'intuito che risponde.

Questa civiltà scomparsa, che Hapgood definisce "cultura mondiale", aveva raggiunto un livello scientifico se non superiore almeno uguale a quello dell' Europa del XIX secolo: lo testimoniano le carte ed i viaggi, un governo ben strutturato, una società con mire imperialistiche, o quanto meno, privilegiante gli scambi commerciali. Bisogna quindi abbandonare l 'idea dello sviluppo lineare e progressivo delle civiltà. Come si vede ai giorni nostri, possono coabitare società a diversi gradi di sviluppo. Può darsi che, 20.000 anni fa, convivessero tribù paleolitiche e culture più avanzate che si lanciarono alla scoperta del pianeta.
 

 

 

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BY: ANTONIO