Capitolo 9 LA STORIA DI OMERO
Nell'Anno
1005 dopo che Atland era stata Sommersa
questo è stato iscritto sul Muro Orientale di Fryasburgt: dopo che
erano trascorsi dodici anni senza vedere nessun Italiano in Almanland,
giunsero lì tre navi, più belle di qualunque imbarcazione che noi
abbiamo mai posseduto o visto. Sulla più grande c’era il re delle
Isole della Jonia, il cui nome era Ulisse, la cui fama di saggezza era
grande. Una sacerdotessa
gli aveva profetizzato che sarebbe diventato il re di tutta l'Italia se
riusciva ad ottenere una lampada che fosse stata accesa a quella
principale di Texland. A questo scopo aveva portato dei grandi tesori
con se, soprattutto gioielli per le donne, così belli che non si erano
mai visti prima. Provenivano da Troya, una città che i greci avevano
conquistato. Offrì alla madre tutti i tesori, ma lei non voleva aver
niente a che fare con lui. Alla fine, quando capì che da lei non poteva
ottenere niente, andò a Walhallagara. Là si era stabilita una madre di
città che si chiamava Kaat, ma che comunemente era chiamata Kalip,
perché aveva il labbro inferiore sporgente. Qui si trattenne per degli
anni, provocando lo scandalo di tutti quelli che lo vennero a sapere.
Secondo la relazione delle ancelle, da lei ottenne una lampada; ma non
lo fece nella maniera giusta, perché quando prese il mare la sua nave
affondò, e fu recuperato a bordo nudo ed indigente da un'altra nave.
C'era qualcosa di sinistro dietro questo re (Ulysses) uno scrittore con
puro sangue di Frya, nato nel nuovo porto di Atene, scrisse per noi ciò
che segue di Atene, e in esso può essere letto come parlò veramente la
Madre Hellicht, quando disse che l’usanza di Frya non avrebbe mai
potuto far presa stabile in Atene. Dagli altri greci avrete sentito una
grande quantità di cattiverie su Cecrope, perché non aveva una buona
reputazione; ma io oso affermare che era un uomo illuminato, ed entrambi
erano molto rinomati fra gli abitanti e fra di noi, egli era contro
l'oppressione, a differenza degli altri sacerdoti, ed era virtuoso, e
sapeva come valutare la saggezza di nazioni distanti. Perciò, ci
permise di vivere secondo il nostro Asegaboek. C'era una storia
ricorrente che spiegava il perché ci era favorevole, Cecrope era figlio
di una ragazza Frisone e di un sacerdote egiziano: in ragione del fatto
che aveva gli occhi blu, e che molte delle nostre ragazze erano state
rapite e vendute in Egitto, ma non ho mai avuto conferma di questo.
Comunque è certo, che ci ha mostrato più amicizia di tutti gli altri
sacerdoti messi insieme. Quando morì, i suoi successori iniziarono
subito a fare a pezzi le nostre carte, e gradualmente a emanare molti
statuti talmente inadatti che alla fine non rimase niente della libertà
se non l'ombra ed il nome. Inoltre, non consentirono che le leggi
fossero scritte in modo che la loro conoscenza fosse da noi
nascosta(nella lingua originale). Precedentemente tutti i casi in Atene
erano spiegati nella nostra lingua, ma successivamente in entrambe le
lingue, e alla fine soltanto nella lingua nativa. Dapprima gli uomini di
Atene sposavano soltanto delle donne della nostra razza, ma i giovani
uomini come crebbero con le ragazze del paese
le presero in moglie. Il bambino bastardo uscito da questo
incrocio era il più bello ed intelligente del mondo; ma similmente
erano anche i più malvagi, vacillando tra le due parti, non prestando
nessuna considerazione delle leggi o usanze eccetto quelle che
soddisfacevano i propri interessi. Così lungo come un raggio esisteva
lo spirito di Frya, tutti i materiali da costruzione erano per l'uso
comune, e nessuno poteva costruire una casa più grande o migliore dei
suoi vicini; ma poi alcuni cittadini degenerarono arricchendosi con i
viaggi in mare e con l'argento che i loro schiavi portavano dai paesi
che lo producevano, andarono a vivere sulle colline e nelle valli. Là,
dietro gli alti recinti di alberi o dietro i muri, costruirono i palazzi
arredati con mobili costosi, e per rimanere in buoni rapporti con i
cattivi sacerdoti, ci collocarono delle false statue impudiche a
somiglianza degli dei. A volte i sacerdoti sporchi ed i principi
desideravano i ragazzi piuttosto che le ragazze, e li conducevano spesso
fuori dai sentieri della virtù con ricchi regali o con la forza. Perché
questi ultimi apprezzavano più le ricchezze che far degenerare la
razza, la virtù o l'onore, talvolta si vedevano ragazzi vestiti con
splendide vestaglie, con disonore dei loro genitori e delle ancelle, e
la vergogna del loro stesso sesso. Se i nostri semplici genitori
venivano ad un’ assemblea generale ad Atene e facevano dei reclami, si
alzava un grido, Udite,udite! C’è un mostro marino che ha intenzione
di parlare. Così era diventata Atene, come un acquitrino in un paese
tropicale pieno di sanguisughe, di rospi, e di serpenti velenosi, nella
quale nessun uomo di abitudini decenti poteva più mettere piede. |