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S. GIOVANNI EVANGELISTA Giovanni
Evangelista (santo; Betsaida ? - Efeso 105 ca.), autore, secondo
la più antica tradizione, del quarto Vangelo, di tre epistole
(I, II, III Giovanni) e dell'Apocalisse, è da identificare con
il discepolo prediletto di Gesù (Giovanni 13,23; 19,26, 20,2;
21,7. Secondo i Vangeli, era figlio di Zebedeo e
fratello di Giacomo; nativo di Betsaida, sul lago di Genesaret,
esercitava il mestiere di pescatore con altri membri della sua
famiglia e con alcuni salariati (Marco 1,19-20; 15,41; Matteo
27, 56). Dapprima discepolo di Giovanni Battista ( Giovanni 1,
35-40), seguì poi, con il fratello, Giacomo, Gesù e con questi
fu presente alle nozze di Cana (Giovanni 2,1-11). Ripreso per
breve tempo il mestiere di pescatore, venne di nuovo chiamato da
Gesù e lo seguì definitivamente (Matteo 4, 21-22; Marco 1,
19-20; Luca 5, 1-11). Di carattere risoluto (Marco 3,17; Luca
9,54), e non alieno da ambizioni (Marco 10, 35-37). |
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Era il più giovane fra i discepoli e non
sposato.Nei Vangeli sinottici, con il fratello e con Pietro, è
testimone della resurrezione della figlia di Giairo ( Matteo 5,
37; Luca 8, 51), della trasfigurazione (Matteo 17, 1; Marco 9,
2; Luca 9, 28) e dell'agonia nel Getsemani ( Matteo 26, 37;
Marco 14, 33). Gesù morente gli affidò l'incarico di prendere
con sé Maria, sua madre (Giovanni 19, 27-26). Negli Atti degli
apostoli risulta come una delle persone più in vista della
Chiesa nascente ed è nominato subito dopo Pietro (3, 1-11; 4,
13-19; 8, 14). Dopo le persecuzioni subite a Gerusalemme, si recò
con Pietro in Samaria, dove svolse una intensa evangelizzazione
(8, 14-15). Secondo autori del II sec., dimorò poi
(probabilmente dopo il 67) a Efeso, da cui resse molte Chiese
della provincia d'Asia. Dall'Apocalisse (1, 9) sappiamo che fu
relegato (al tempo di Domiziano) nell'isola di Patmo, dove ebbe
le visioni di carattere escatologico. Rientrato, sotto
l'imperatore Nerva, a Efeso, vi morì in età molto avanzata. |
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