LE DODICI TAVOLE DELL'EPOPEA DI GILGAMESH

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La morte di Enkidu ed il pianto di Gilgamesh


Quando l'alba spuntò, Gilgamesh così parlò al suo amico: "Enkidu, amico mio, tua madre la gazzella, e tuo padre l'asino selvatico ti hanno generato; con il latte degli onagri essi ti hanno nutrito; e gli animali della steppa ti hanno guidato per tutti i pascoli. I sentieri, o Enkidu, alla Foresta dei Cedri piangano per te, non smettano giorno e notte. Piangano per te gli anziani della spaziosa città, Uruk l'ovile; pianga per te colei che alza la mano, per benedirci dopo la morte; piangano per te gli abitanti della montagna, della collina; l'ampia steppa pianga per te come fosse tuo padre; i campi piangano per te come fossero tua madre; piangano per te i cipressi e i cedri, in mezzo ai quali noi abbiamo infuriato la nostra rabbia; piangano per te gli orsi, le iene, i leopardi, le tigri, le gazzelle e i caprioli, i leoni, i tori, i cervi, gli stambecchi, tutti gli animali della steppa. Pianga per te il sacro fiume Ulaia, sulle cui sponde noi orgogliosamente passeggiavamo; pianga per te il puro Eufrate, al quale noi abbiamo offerto acqua dai nostri otri; piangano per te i giovani uomini della spaziosa città, Uruk l'ovile che guardavano ammirati la lotta: noi quando abbiamo abbattuto il Toro celeste. Pianga per te il contadino piegato sul suo aratro, colui che esaltava il tuo nome con i dolci alalà. Pianga per te il banditore della spaziosa città, Uruk l'ovile, che esaltava il tuo nome nominandoti per primo; pianga per te il bovaro, il capopastore, che ti dava da bere birra e miele; pianga per te la tua balia, che usava cospargere di olio le tue natiche; piangano per te gli anziani //,che avvicinavano alle tue labbra il nettare; pianga per te la prostituta sacra //per la quale hai unto il tuo capo con olio buono; piangano per te i tuoi suoceri; la famiglia della moglie, sigillo delle tue decisioni; piangano per te i tuoi fratelli//gli uomini; come è costume delle donne, possano esse sciogliere i loro capelli su di te; per te, Enkidu, (assieme a) tua madre e tuo padre, io piangerò amaramente nella loro steppa. Ascoltatemi, o giovani uomini, ascoltatemi! Ascoltatemi, o anziani di Uruk, ascoltatemi! Io piangerò per Enkidu, l'amico mio, emetterò amari lamenti come una lamentatrice. L'ascia del mio fianco, l'arma del mio braccio, la spada della mia guaina, lo scudo del    mio petto, i miei vestiti festivi, la mia cintura regale, uno spirito cattivo è venuto e me li ha portati via.Amico mio, mulo imbizzarrito, asino selvatico delle montagne, leopardo della steppa, Enkidu, amico mio, mulo imbizzarrito, asino selvatico delle montagne, leopardo della steppa, noi, dopo esserci incontrati, abbiamo scalato assieme la montagna, abbiamo catturato il Toro celeste e lo abbiamo ucciso, abbiamo abbattuto Khubaba, l'eroe della foresta dei Cedri, ed ora qual è il sonno che si è impadronito di te? Tu sei diventato rigido, e non mi ascolti!". 


La disperazione di Gilgamesh e i preparativi del funerale   


Ma questi non solleva la sua testa. Gli accosta la mano al cuore, ma questo non batte più. Allora ricopre la faccia del suo amico come quella di una sposa; come un'aquila comincia a volteggiare attorno a lui; come una leonessa, i cui cuccioli sono stati presi in trappola, egli va avanti e indietro; si scompiglia e fa ondeggiare la chioma fluente; si strappa e getta via i gioielli come se fossero tabù. Quando le prime luci dell'alba si affacciarono, Gilgamesh si alzò il dio Shamash Gilgamesh emise un bando in tutto il paese: "O fabbro, o lavoratore del rame, dell'argento, o gioielliere, fa' (una statua) del mio amico". Così egli fece fare una statua del suo amico, d'altezza naturale, di lapislazzuli è il tuo petto, d'oro tu sei ricoperto. ti deporrò per riposare in un grande letto;in un letto destinato all'amore ti farò riposare; ti farò giacere in un luogo di pace, il luogo alla sinistra. I re della terra baceranno i tuoi piedi, farò in modo che il popolo di Uruk possa piangerti, possa emettere lamenti per te; e gli uomini robusti si caricheranno il fardello per te; e io trascurerò il mio aspetto dopo la tua morte, con indosso soltanto una pelle di leone vagherò nella steppa".


I doni funerari per Enkidu


Quando la prima luce dell'alba apparve, egli sciolse la sua cintura e ispezionò il tesoro: //corniola, avorio, alabastro,// che io ho lavorato, //per il suo amico //dieci mine d'oro //mine d'oro //mine d'oro //mine d'oro //la cui fattura era di trenta mine d'oro e d'argento la cui fattura era //la cui fattura era //il loro spessore la loro //grande//al dio Sole offrì. //la pulitrice della casa, acqua fresca egli farà scorrere per lui; all'amico mio egli così parlerà: "Il suo cuore non sia triste!". del tuo pugnale la sua copertura di lapislazzuli, i sassi del puro Eufrate per il dio Bibbi, il 'pesatore' degli Inferi al dio Sole offrì; il dio Bibbi, il'pesatore' della 'Grande Terra' possa andare gioioso al suo fianco; corniola, avorio, alabastro per l'Apsu, il 'trogolo' degli Inferi, al dio Sole offrì; l'Apsu, il 'trogolo' della 'Grande Terra' possa andare gioioso al suo fianco; la cui parte superiore è di lapislazzuli con corniola incastonata questi sono i loro nomi; i giudici Anunnaki //Quando Shamash udì ciò creò nel suo cuore l'uomo del fiume.


La cerimonia funebre per Enkidu


Quando le prime luci dell'alba apparvero, Gilgamesh aprì la camera del suo tesoro,egli fece portare fuori un tavolo grande fatto di legno // - elammaku, riempì una coppa di corniola con miele; riempì quindi con // olio puro una coppa di lapislazzuli; //la decorò e al dio Sole la offrì./ Gilgamesh, per Enkidu, suo amico piange amaramente .

 


   

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