Gilgamesh
si dispera per la perdita del pukku e del mekku
"Avessi lasciato io oggi il pukku nella casa del falegname! La
moglie del falegname è come mia madre che mi ha partorito.
L'avessi lasciato là! La figlia del falegname è come la mia
giovane sorella. L'avessi lasciato là! Oggi il pukku mi e
caduto negli Inferi; il mekku mi e caduto negli Inferi".
Enkidu
volontario per andare agli Inferi
Enkidu così parla a Gilgamesh: "Mio signore, perché piangi?
Perché il tuo cuore è così triste? Oggi stesso io andrò per
tirare fuori il pukku dagli Inferi, il mekku andrò a tirare
fuori dagli Inferi".
I
giusti consigli di Gilgamesh
Gilgamesh così parla ad Enkidu: "Se tu voi scendere agli
Inferi, allora devi accettare di buon cuore il mio consiglio: un
vestito puro non devi indossare; altrimenti essi riconosceranno
che tu là sei uno straniero. Non devi spalmarti con unguento
prezioso, altrimenti essi sentendo il tuo profumo si
assembreranno attorno a te! Non devi gettare negli Inferi il
boomerang, altrimenti ti circonderanno quelli che sono stati
uccisi dal boomerang! Non devi prendere uno scettro nelle tue
mani, altrimenti tremeranno davanti a te gli spiriti! Non devi
mettere ai tuoi piedi sandali, tu non devi far rumore negli
Inferi! Tua moglie, l'amata, non devi baciare, tua moglie,
l'odiata, non devi picchiare, tuo figlio, l'amato, non devi
baciare, tuo figlio, l'odiato, non devi picchiare: altrimenti il
lamento degli Inferi ti intrappolerà: "Di colei che là
riposa, che là riposa, la madre di Ninsu, che là riposa: le
sue pure spalle non sono ricoperte di nessun vestito, i suoi
puri seni sono come coppe di unguento appese!"
Enkidu
prigioniero degli Inferi
Egli non ascoltò il consiglio del suo signore. Egli indossò
vestito lindo, così essi riconobbero che egli là era uno
straniero. Con unguento prezioso egli si spalmò, così essi
sentendo il suo profumo si assembrarono attorno a lui. Egli gettò
negli Inferi il boomerang, così quelli che erano stati uccisi
dal boomerang, lo circondarono. Egli prese in mano uno scettro,
allora tremarono davanti a lui gli spiriti! Egli mise ai piedi
sandali, e fece rumore negli Inferi! Sua moglie, l'amata, baciò,
tua moglie, l'odiata, picchiò, suo figlio, l'amato, baciò, suo
figlio, l'odiato, picchiò: allora il lamento degli Inferi lo
intrappolò: "Di colei che là riposa, che là riposa, la
madre di Ninsu, che là riposa: le sue pure spalle non sono
ricoperte di nessun vestito, i suoi puri seni sono come coppe di
unguento appese!" Quando Enkidu tentò di risalire dagli
Inferi, non lo trattenne Namtar, non lo trattenne Asakku, lo
trattennero gli Inferi! Non lo trattenne il guardiano di Nergal,
lo trattennero gli Inferi! Non cadde in un campo di battaglia,
lo trattennero gli Inferi!
L’
inutile girovagare di Gilgamesh
Allora il mio signore, il figlio di Ninsun, piangendo per Enkidu,
il suo servo,si mise tutto solo in viaggio alla volta dell'Ekur,
il tempio di Enlil: "Padre Enlil, oggi mi è caduto il
pukku negli Inferi, il mekku mi è caduto negli Inferi! Enkidu
che era andato per riportarmeli su, lo trattengono gli Inferi.
Non lo trattiene Namtar, non lo trattiene Asakku, lo trattengono
gli Inferi colà! Non lo trattiene il guardiano di Nergal, lo
trattengono gli Inferi! Non cadde in battaglia, lo trattengono
gli Inferi". Il padre Enlil non gli diede ascolto. Egli andò
allora tutto solo al tempio di Sin: "Padre Sin, oggi mi è
caduto il pukku negli Inferi, il mekku mi è caduto negli
Inferi! Enkidu che era andato per riportarmeli su, lo
trattengono gli Inferi. Non lo trattiene Namtar, non lo
trattiene Asakku, lo trattengono gli Inferi colà! Non lo
trattiene il guardiano di Nergal, lo trattengono gli Inferi! Non
cadde in battaglia, lo trattengono gli Inferi".
L’intervento
di Ea presso Nergal
Il padre Sin non gli diede ascolto. Così egli tutto solo andò da
Ea: "Padre Ea, oggi mi è caduto il pukku negli Inferi, il
mekku mi è caduto negli Inferi! Enkidu che era andato per
riportarmeli su, lo trattengono gli Inferi. Non lo trattiene
Namtar, non lo trattiene Asakku, lo trattengono gli Inferi colà!
Non lo trattiene il guardiano di Nergal, lo trattengono gli
Inferi! Non cadde in battaglia, lo trattengono gli Inferi".
Il padre Ea lo ascoltò, si rivolse allora a Nergal, l'eroe
forte: "Nergal eroe eccelso, // vorresti tu aprire una
fessura negli Inferi, affinché lo spirito di Enkidu possa
uscire dagli Inferi, ed egli possa informare suo fratello
Gilgamesh sull'ordinamento degli Inferi?". Nergal l'eroe
eccelso, ubbidì, e non appena egli ebbe aperto una fessura
negli Inferi, lo spirito di Enkidu, come una folata di vento,
uscì fuori dagli Inferi.
Enkidu
tristemente ritorna
Allora essi fecero per abbracciarsi, ma non vi riuscirono; essi
conversarono sospirando: "Dimmi amico mio, dimmi amico mio,
dimmi gli ordinamenti degli Inferi che tu hai visto".
"Io non te li posso dire, amico mio, non te li posso dire!
Se infatti io ti dicessi gli ordinamenti degli Inferi che ho
visto, allora tu ti butteresti giù e piangeresti".
"Io mi voglio buttare giù e piangere". "Il mio
corpo, che tu potevi toccare e del quale il tuo cuore gioiva, il
mio corpo è mangiato dai vermi, come un vecchio vestito. Il mio
corpo, che tu potevi toccare e del quale il tuo cuore gioiva, è
come una crepa del terreno piena di polvere". "Ahimè",
egli gridò e si buttò nella polvere.
La
sorte dell'uomo nell'aldilà
"Hai visto colui che ebbe un solo figlio, l'hai visto?"
"Si, l'ho visto: egli piange amaramente vicino al chiodo
piantato nel muro". "Hai visto colui che ebbe due
figli, l'hai visto?" "Si, l'ho visto: egli siede su
due mattoni e mangia pane". "Hai visto colui che ha
generato tre figli, l'hai visto?" "Si, l'ho visto:
egli beve acqua da un otre //". "Hai visto colui che
ha generato quattro figli, l'hai visto?" "Si, l'ho
visto: il suo cuore gioisce come quello di colui che ha
aggiogato quattro asini". "Hai visto colui che ha
generato cinque figli, l'hai visto?" "Si, l'ho visto:
come un buono scriba, egli è servizievole e retto, ed entra
facilmente nel Palazzo". "Hai visto colui che ha
generato sei figli, l'hai visto?" "Si, l'ho visto: il
suo cuore gioisce come quello di un fattore". "Hai
visto colui che ha generato sette figli, l'hai visto?"
"Si, l'ho visto: come un compagno degli dei, egli siede su
un trono ed ascolta musica". "Hai visto colui che non
ha eredi, l'hai visto?" "Si, l'ho visto: come mattone
...egli mangia pane". "Hai visto il sovrintendente di
Palazzo, l'hai visto?" "Si, l'ho visto: come un
incompetente capo operaio egli grida: Al lavoro! mentre se ne
sta nell'ombra". "Hai visto //, l'hai visto?".
"Si, l'ho visto: come uno splendido stendardo //".
"Hai visto la donna che non ha mai partorito, l'hai
vista?" "Si, l'ho vista: come un vaso rotto essa è
buttata via violentemente, essa non dà gioia alcuna al suo
uomo". "Hai visto il giovane uomo che non ha strappato
le mutande a sua moglie, l'hai visto?". "Si, l'ho
visto: tu offri a lui una corda si salvataggio ed egli piange
sopra di essa". "Hai visto la giovane donna che non ha
strappato le mutande a sua marito, l'hai vista?". "Si,
l'ho vista: tu offri a lei una corda si salvataggio ed ella
piange su di essa". "Hai visto //?". "Si,
l'ho visto: // "Hai visto //?". "Si, l'ho visto:
// "Hai visto l'uomo affetto da lebbra, l'hai visto?"
"Si, l'ho visto: separato dalla comunità, egli mangia il
suo pane, beve la sua acqua...; egli vive in un luogo
appartato". "Hai visto colui che è morto annegato,
l'hai visto?" "Si, l'ho visto: egli si dibatte come un
bue mangiato dai vermi". "Hai visto l'uomo colui che
è caduto dall'albero della nave, l'hai visto?". "Si,
l'ho visto: ora egli invoca sua madre mentre le fiancate della
nave si rompono". "Hai visto colui che è morto
prematuramente, l'hai visto?". "Si, l'ho visto: egli
giace in un letto e beve acqua pura". "Hai visto colui
che cadde in battaglia, l'hai visto?". "Si, l'ho
visto: suo padre e sua madre sollevano il suo capo, mentre sua
moglie piange su di lui". "Hai visto colui il cui
corpo è stato abbandonato nella steppa, l'hai visto?".
"Si, l'ho visto: il suo spirito non riposa negli
Inferi". "Hai visto colui il cui spirito non ha
nessuno che si curi di lui, l'hai visto?". "Si, l'ho
visto: egli è costretto a mangiare i resti della ciotola, i
rimasugli del cibo buttati per strada".
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